Associazione Istruzione Unita Scuola
venerdì 24 luglio 2015
Mantova, 10 scuole senza preside
Spettro reggenze. Dopo Fermi e Galilei di Ostiglia, anche l’istituto Mantegna perde il dirigente Sbardella trasferita a Trento assieme alle colleghe degli Ic di Volta e Pegognaga
di Nicola Corradini
MANTOVA. Sono salite a dieci le scuole mantovane rimaste senza preside a causa di pensionamenti o trasferimenti dei dirigenti in altre province. Gli ultimi uffici dirigenziali ad essere rimasti vacanti sono una superiore di città, l’Itas Mantegna, e due comprensivi di provincia, quelli di Volta Mantovana e di Pegognaga. I presidi titolari, infatti, sono rientrati nella loro regione di residenza, il Trentino, dove copriranno nuovi incarichi. A riferirlo ufficialmente è una nota apparsa sul sito dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia.
Anche il comprensivo di Ceresara si trova con il posto di preside vacante. Il titolare, Umberto Parolini, ha ottenuto la dirigenza in una scuola di Piadena nel Cremonese. Considerando le scuole già rimaste senza preside agli inizi del mese per trasferimenti e altro – vale a dire Is Fermi, Is Galilei di Ostiglia, i comprensivi di Curtatone, Sabbioneta, Castelgoffredo e Rodigo – gli istituti che rischiano di essere affidati dal primo di settembre ad un preside ad interim sono dieci.
A venire in soccorso, però, potrebbe essere il decreto attuativo della Buona scuola, che dovrebbe sfornare in tempo utile nuovi presidi titolari per evitare di avere in Lombardia centinaia di istituti affidati a reggenti.
Il decreto costituisce una sorta di sanatoria per tutti i docenti che avevano affrontato e superato il concorso per dirigenti scolastici bandito dal ministero in Lombardia. Concorso contestato e oggetto di due sentenze del Tar che hanno di fatto annullato tanto la graduatoria formata con il concorso originario quanto quella elaborata dopo la prima sentenza e da cui sono stati attinti numerosi presidi in carica oggi (vennero assunti il primo luglio del 2014). Il decreto prevede corsi e prove finali per tutti, sia per chi vuole conservare il proprio incarico (che si giova anche di una sospensiva) sia per chi è stato eliminato dalla graduatoria per effetto della prima sentenza. Questo porterebbe ad avere un congruo numero di presidi da inserire nelle scuole lombarde.
Facciamo il punto sul Mantovano. In questo momento le scuole hanno ancora i loro presidi: tutti i provvedimenti, dai pensionamenti ai trasferimenti, diventeranno operativi dal primo settembre, giorno di apertura del nuovo anno scolastico sotto il profilo contrattuale. Ma è ovvio che in questo mese e mezzo dovranno essere trovate delle soluzioni per consentire alla decina di istituti coinvolti nei movimenti di avere un dirigente che guidi la programmazione.
Cosa significa? Significa che queste scuole, compresi gli istituti di grosse dimensioni (il Fermi è di poco al di sotto dei duemila studenti iscritti), rischiano di essere affidate a presidi che già sono dirigenti titolari di altre scuole.
Gli ultimi provvedimenti che hanno reso vacanti tre posti di preside nel Mantovano risalgono al tardo pomeriggio di mercoledì, quando è stato pubblicato sul sito dell’ufficio scolastico regionale lombardo il decreto sulla mobilità interregionale dei dirigenti. Nell’elenco ci sono Paola Baratter, preside dell’Istituto comprensivo di Volta Mantovana, Francesca Lasaracina, preside dell’Istituto comprensivo di Pegognaga e Viviana Sbardella, preside dell’istituto superiore Mantegna di città. Le tre dirigenti sono destinate, dal primo settembre, a ricoprire nuovi incarichi nelle scuole della provincia di Trento.
LINK: http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2015/07/23/news/mantova-10-scuole-senza-preside-1.11823744
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