La “Scuola in Ospedale” assicura, alle alunne e agli
alunni, di qualsiasi età, ricoverati in strutture ospedaliere, il diritto a conoscere
e ad apprendere in ospedale, nonostante la malattia.
Consente la continuità degli studi e permette agli alunni
e alle famiglie di seguitare a sognare, a essere certi e a investire sul
proprio futuro con consapevolezza e con grande sicurezza giuridica, stante
l’impegno del ministero, anche in questo momento di didattica a distanza,
finalizzato a adattare l’istruzione ai bisogni di ciascuno. Chiaramente, oggi,
al tempo del COVID-19, con una certa naturale difficoltà organizzativa.
Fine delle attività svolte con i degenti in età scolare,
che si trovano ricoverati in ospedale, è aiutarli a avviare un percorso
conoscitivo, emozionale-relazionale e didattico che consenta di conservare le
relazioni con la propria classe e, più in generale, con quel sistema formativo
che assicura la scuola.
La “Scuola in Ospedale”, forma di intervento previsto dal
ministero dell’istruzione, è identificata e valutata nell’ambito della sanità
(non solo pubblica) come parte fondamentale del programma terapeutico. Sono
presenti, ad oggi, sul territorio italiano circa 170 sezioni ospedaliere che
coinvolgono quasi 770 docenti di più ordini e di più gradi dell’istruzione.
Inquadramento storico e normativo
La “scuola in ospedale” in Italia si afferma negli anni
’50, allorché in certuni reparti pediatrici – grazie ad alcuni docenti di
scuola elementare – furono inaugurate delle sezioni di scuole speciali per dare
un appoggio didattico ai piccoli pazienti e sottrarsi, così, alle
problematicità proprie del ritorno nella classe di provenienza. In quel tempo i
ricoveri ospedalieri erano, talvolta, interminabili, e rilevanti le difficoltà
che il minore incontrava nel riprendere quello che allora si chiamava
“programma” e ritrovare forme di parità con gli altri compagni della stessa
classe. Da quel momento iniziarono ad aumentare le sezioni scolastiche negli
ospedali pediatrici, rivolte non solamente a garantire agli studenti una
vigilanza didattica, ma anche a dare il giusto sostegno ai disagi di qualunque
specie, emotivi e psicologici, determinati dalla malattia.
La normativa
La Circolare Ministeriale 2 dicembre 1986, n. 345
ufficializza la nascita delle sezioni scolastiche all’interno degli ospedali.
La circolare, di fatto, viene a ribadire il carattere “normale” della scuola in
ospedale come sezione staccata della scuola del territorio a cui fa
riferimento. La successiva C.M. n. 353 del 1998 asserisce poi che “organizzare
la scuola in ospedale significa riconoscere ai piccoli pazienti il
diritto–dovere all’istruzione e contribuire a prevenire la dispersione
scolastica e l’abbandono” mirando, in questo caso, a prevenire la dispersione
scolastica. Il ministero fa presente che “il servizio vanta la collaborazione
di docenti di ogni ordine e grado, per fornire un sufficiente livello di
conoscenze agli alunni ospedalizzati e/o seguiti in regime di day-hospital. Il
funzionamento della scuola in ospedale richiede un rapporto programmato e
concordato con i servizi socio-sanitari per gli interventi perequativi delle
ASL e degli Enti Locali. Sono localmente concordate le modalità di
potenziamento dell’offerta formativa dei docenti sulle discipline di indirizzo
e su progetti definiti di istruzione domiciliare”.
D.M. 461 del 6 giugno 2019
Il D.M. 461 del 6 giugno 2019 adotta le “Linee di
indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale e l’istruzione
Domiciliare”, che costituiscono parte integrante del
decreto. Di particolare interesse appaiono le due sezioni riservate alla
“Metodologie e strumenti” e a “Il portfolio dello studente”, a seguire si
ripropongono i due paragrafi.
Metodologie e strumenti
“Le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le
studentesse e gli studenti, che, per necessità, sono costretti ad avvalersi dei
servizi scolastici ospedalieri o domiciliari, hanno esigenze e bisogni
formativi a cui si deve rispondere con la massima professionalità del personale
coinvolto.
Particolare importanza riveste l’approccio con l’alunno
che, per vari motivi (patologia, situazione scolastica preesistente, contesto
socio-culturale) potrebbe rifiutare la scuola o l’intervento in istruzione
domiciliare. Si tratta, quindi, di mettere in atto strategie per ottenere
risultati sia sotto il profilo didattico-curricolare sia sul piano della
qualità della vita dell’alunno.
In una situazione in cui l’alunno temporaneamente malato
è costretto ad affrontare il percorso di cura, è bene privilegiare modelli
didattici che gli permettano di agire sul piano culturale, che lo facciano
sentire l’artefice dei prodotti che realizzerà.
Vanno poi considerati i limiti strumentali dovuti alle
patologie, con le conseguenti ridotte abilità. Tempi di applicazione allo
studio e limitazioni fisiche e psicologiche vanno considerati attentamente
prima della progettazione di qualunque tipo di intervento.
Il rapporto insegnante-allievo se, da una parte,
favorisce l’approfondimento, sia sul piano didattico che emotivo, dall’altra
pone l’allievo in una condizione di isolamento. È bene, quindi, cercare di
superare tale condizione, sfruttando le possibilità offerte dalle moderne
tecnologie per la comunicazione.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale, le esperienze come
Avanguardie educative di INDIRE, ma, soprattutto, la rete nazionale delle
scuole ospedaliere mettono a disposizione esperienze e ricerche maturate negli
anni, che propongono modelli personalizzabili e individualizzabili per un
curricolo degli apprendimenti inclusivo, che faccia riferimento non solo agli
interventi didattici, ma anche all’organizzazione dello spazio e del tempo, dei
materiali e delle risorse, e che sia monitorato secondo le necessità della
persona malata e gli effetti delle cure e della malattia”.
Il portfolio delle competenze individuali, la
valutazione e gli esami di Stato
“Si ribadisce che, ai sensi dell’art. 22 del D.lgs. n.
62/2017, per le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti che
frequentano corsi di istruzione funzionanti in ospedali o in luoghi di cura per
periodi temporalmente rilevanti, i docenti, che impartiscono i relativi
insegnamenti, trasmettono alla scuola di appartenenza elementi di conoscenza,
in ordine al percorso formativo individualizzato attuato dai già menzionati
alunni e studenti, ai fini della valutazione periodica e finale.
Nel caso, invece, in cui la durata della frequenza
nell’anno scolastico sia prevalente nelle sezioni ospedaliere, saranno gli
stessi docenti ospedalieri a procedere alla valutazione ed effettueranno lo
scrutinio, previa intesa con la scuola di riferimento, che fornisce gli
eventuali elementi di valutazione di cui è in possesso.
Qualora, infine, lo studente sia ricoverato nel periodo
di svolgimento degli esami conclusivi, potrà svolgere l’esame secondo le
modalità di cui al decreto ministeriale del 10 ottobre 2017, n. 741, per il
primo ciclo di istruzione, e secondo le modalità indicate nell’ordinanza del
MIUR di cui all’art. 12, co. 4 del D.lgs. n. 62/2017, per l’esame di Stato del
secondo ciclo di istruzione”.
Il portfolio dello studente
“Come già indicato nel Vademecum 2003, i progressi negli
apprendimenti e la relativa documentazione costituiscono il portfolio di
competenze individuali, che accompagna l’allievo al suo rientro a scuola e
durante tutto il percorso scolastico.
Il portfolio è compilato e aggiornato a cura,
rispettivamente, del docente o dei docenti domiciliari e dei docenti della
classe di appartenenza, anche sulla base della relazione degli insegnanti
ospedalieri e/o di istruzione domiciliare. Il portfolio dello studente è parte
integrante del progetto formativo e contribuisce ai processi di comunicazione
scuola-famiglia-azienda sanitaria e supporta i processi di progettazione,
verifica e valutazione dei percorsi. Per gli studenti della scuola secondaria
di secondo grado sono determinate, dal Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, specifiche modalità di integrazione con il
curriculum dello studente di cui all’art. 1, co. 28, della legge n. 107/2015.
Qualora non tutte le materie possano essere oggetto di
istruzione domiciliare, è opportuno che la scuola che ha preso in carico
l’alunno preveda anche attività di insegnamento a distanza”.
Il Vademecum, le tecnologie e la didattica a
distanza
Il paragrafo denominato “Le finalità del servizio di
scuola in ospedale e di istruzione domiciliare” difatti prevede, per la “Scuola
in ospedale”, alcuni modelli educativi, già sperimentati e validati, ma anche
“nuovi modelli pedagogici e didattici, volti:
- alla
flessibilità organizzativa, metodologica e valutativa,
- alla
personalizzazione delle azioni di insegnamento-apprendimento,
- all’utilizzo
didattico delle tecnologie,
- alla
particolare cura della relazione educativa”.
In particolare, dunque, l’utilizzo delle tecnologie, mai
come adesso indispensabili.
Nello specifico, il Vademecum, nello stabilire il monte
ore di lezioni, “stabilito in base ai bisogni formativi, d’istruzione, di cura
e di riabilitazione del malato”, finisce con l’auspicare di “contemplare
l’utilizzo delle tecnologie e, qualora possibile, un’efficace didattica a
distanza”.
Sì, proprio i due elementi con i quali ci si confronta
adesso: uso delle tecnologie e DaD. Di fatto, “sfruttando le possibilità
offerte dalle moderne tecnologie per la comunicazione”.
La Carta dei “Diritti e bisogni educativi di
bambini e adolescenti malati”
La Carta dei “Diritti e bisogni educativi di bambini e
adolescenti malati” è stata voluta da HOPE e promulgata dalla Assemblea
Generale di HOPE, a Barcellona, il 20 Maggio 2000 (emendata, poi,
dall’Assemblea Generale di HOPE, a Vienna, il 13 Maggio 2016).
La carta prevede i seguenti articoli:
- Ogni
bambino o adolescente malato ha diritto a ricevere una educazione, sia a
casa che in ospedale, anche quando viene curato in un paese diverso dal
proprio.
- Lo
scopo di questa attività è quello di far proseguire a bambini ed
adolescenti il proprio percorso formativo, consentendo loro di continuare
a vivere il proprio ruolo di studenti.
- La
scuola in ospedale, creando una comunità di bambini ed adolescenti,
favorisce la normalità nella vita quotidiana. L’educazione ospedaliera può
svolgersi in gruppi classe, come insegnamento individualizzato e/o
direttamente in camera di degenza.
- L’insegnamento
domiciliare e quello svolto in ospedale devono adattarsi ai bisogni ed
alle capacità di ogni bambino o adolescente e verranno svolti in
collaborazione con la scuola di appartenenza.
- L’ambiente
di apprendimento deve essere adattato ai bisogni di bambini ed adolescenti
malati. Le tecnologie della informazione e della comunicazione potranno
essere usate anche per prevenire forme di isolamento.
- Le
attività didattiche faranno uso di una pluralità di risorse e metodi. I
contenuti del curricolo formativo tradizionale potranno essere ampliati
con aspetti relativi a particolari bisogni che derivano
dall’ospedalizzazione o dalla malattia.
- Gli
insegnanti che operano in ospedale ed in assistenza domiciliare devono
essere pienamente qualificati per questo lavoro e avere accesso ad
ulteriori percorsi di formazione in servizio.
- Gli
insegnanti di bambini ed adolescenti malati sono a pieno titolo membri
dell’équipe multidisciplinare di cura e fungono da collegamento tra il
bambino o adolescente malato e la sua scuola di appartenenza.
- I
genitori devono essere informati del diritto all’istruzione scolastica e
delle opportunità educative per il proprio bambino o adolescente malato.
Essi saranno considerati partner responsabili ed attivi di questi
progetti.
- L’integrità
personale di ogni bambino o adolescente dovrà sempre essere rispettata.
Particolare attenzione verrà posta alla tutela delle informazioni mediche
e al rispetto di ogni forma di credenza personale.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale,
le esperienze come Avanguardie educative di INDIRE
Il Piano Nazionale Scuola Digitale, le
esperienze come Avanguardie educative di INDIRE, ma,
soprattutto, la rete nazionale delle scuole ospedaliere pongono a disposizione
dei docenti che lo volessero e delle istituzioni scolastiche interessate le
“esperienze e ricerche maturate negli anni, che propongono modelli
personalizzabili e individualizzabili per un curricolo degli apprendimenti
inclusivo, che faccia riferimento non solo agli interventi didattici, ma anche
all’organizzazione dello spazio e del tempo, dei materiali e delle risorse, e
che sia monitorato secondo le necessità della persona malata e gli effetti
delle cure e della malattia” come si legge nel “Vademecum del ministero
dell’Istruzione.
Modello educativo e il ponte formativo
In questi ultimi anni decenni la scuola si è
approssimata, sempre più, a questi studenti malati, naturalmente, tenendo nel
giusto esame quelle che sono le condizioni fisiche quanto psicologiche della
persona. Ai docenti, in possesso di particolari capacità relazionali, si chiede
di possedere qualità reazionali e psicologiche in grado di affermare, il
confronto educativo con l’alunno, in maniera serena e, principalmente, serena.
Alla scuola in ospedale si chiede di essere volano di
sperimentazione e di mettere continuamente in pratica il “modello integrato di
interventi”, per far in modo che ciascun alunno abbia, o meglio, gli siano
riconosciute, pari opportunità. In realtà è un modo per assicurare un ponte
educativo e formativo tra la famiglia e l’ospedale dove l’alunno è ricoverato.
Ciò evita l’insorgere di possibili situazioni di dispersione scolastica. Per
queste sue caratteristiche, la scuola in ospedale costituisce un esempio pure
per la scuola maldestramente detta “normale”, ovvero, più appropriatamente, la
scuola delle classi, adesso delle classi virtuali, lì dove si concretizzano, al
tempo del COVID-19, le attività didattiche-educative-formative.
Il sito ministeriale
Si può leggere nell’home page dedicata alla “Scuola in
Ospedale”, accessibile dal seguente link, https://www.miur.gov.it/scuola-in-ospedale-e-istruzione-domiciliare come
il ministero abbia a cuore di assicurare il diritto all’istruzione per tutti e
come sia evidente che, in ragione di questa finalità, abbia innescato tutte
quelle procedure per rendere assolutamente percorribile questa strada, solo
apparentemente (fino a qualche anno fa) complessa. Strada che, come sarà chiaro
a tutti, il COVID-19 ha nuovamente resa di difficile percorribilità (almeno nei
primi giorni).
“Questa è una piattaforma che crea legami. Qui si
incontrano gli studenti e gli insegnanti, i medici, gli operatori sanitari e le
famiglie” afferma il ministero nel presentare la piattaforma, gradevole sia dal
punto di vista dell’accessibilità che dei contenuti didattici, pedagogici, metodologici
e esperienziali. “La scuola in ospedale si avvicina alla realtà dei bambini e
dei ragazzi malati con rispetto e comprensione, ma anche con la profonda
consapevolezza che questi pazienti sono innanzitutto persone che hanno diritto
a restare se stessi, crescere ed evolvere. La presenza della figura
dell’insegnante accanto alle tradizionali presenze ospedaliere deve servire a
rassicurare, attraverso un rapporto personalizzato, il bambino ammalato e a
sostenerlo e guidarlo sul piano didattico. Importante è il ruolo di “cerniera”
tra il momento della terapia, quello della didattica ed il collegamento tra
ospedale-scuola e famiglia rivestito dai docenti della scuola ospedaliera. In
questo portale, parliamo di continuità educativa, narrazione, prevenzione e di
cura; c’è un’area per le domande e le risposte; per i materiali e i nuovi
argomenti di riflessione”. Perché, in effetti, è proprio necessario e
improcrastinabile il ruolo di “cerniara”
L’Istruzione domiciliare e il diritto
all’apprendimento
L’Istruzione Domiciliare, meglio nota con l’acronimo di
ID, nasce per garantire il diritto ma anche il dovere all’apprendimento, ma
congiuntamente anche per prevenire le problematicità degli allievi colpiti da
gravi patologie mediche oche sono impossibilitati a frequentare l’istituzione
scolastiche per gravissimi motivi di salute. Il servizio è garantito agli
alunni che, impediti temporaneamente da malattia, non sono nelle condizioni di
frequentare la scuola per un numero di giorni superiori a 30. Ad attivare la richiesta
può essere solo la famiglia.
L’attivazione del servizio di istruzione
domiciliare
L’istruzione domiciliare è erogato nei confronti di
alunni, iscritti a scuole di ogni ordine e grado, anche paritarie, a seguito di
formale richiesta della famiglia e di idonea e dettagliata certificazione
sanitaria, in cui è indicata l’impossibilità a frequentare la scuola. Per gli
alunni con disabilità certificata, impediti a frequentare la scuola,
l’istruzione domiciliare trova una garanzia nell’insegnante di sostegno,
attribuito in coerenza con il progetto individuale e il piano educativo
individualizzato. Il servizio di istruzione domiciliare ha, dunque, un iter e
un’attenta pianificazione sia di tipo organizzativa che amministrativa. La
scuola di appartenenza può, eventualmente, anche recepire personale all’esterno
del proprio ambito territoriale, provinciale e regionale. Non è da scartare il
coinvolgimento dei docenti ospedalieri.
I numeri della Scuola in ospedale
La Scuola in ospedale è uno dei punti di eccellenza del
sistema nazionale di Istruzione. Nel 2017/2018 ne hanno usufruito 68.900
studenti, prevalentemente della Scuola dell’infanzia e primaria (oltre il 70%)
e quasi 6.000 della Scuola secondaria di II grado, con l’ausilio di 740
docenti. Il servizio è attivo su tutto il territorio nazionale, le Regioni
maggiormente coinvolte sono Campania, Lazio, Liguria e Sicilia.
Il servizio e i numeri dell’Istruzione
domiciliare
Hanno usufruito di questo servizio più di 1300 alunni,
per un totale di quali 75 mila ore di Istruzione domiciliare.
Il nuovo Portale Nazionale per la Scuola in
ospedale
Il nuovo Portale Nazionale per la Scuola in ospedale e
l’Istruzione domiciliare è uno strumento necessario per dare alle famiglie
degli alunni ricoverati in ospedale o stanziati a domicilio, tutte le
informazioni sul servizio scolastico. Rafforza l’impegno dei docenti con l’uso
delle tecnologie, specie in questi mesi e, certamente, nei mesi che varranno.
Permette, infine, alle scuole, di concretizzare le migliori strategie di tipo inclusivo,
ugualmente attraverso un contatto tempestivo degli alunni con le relative
classi di iscrizione. È, infine, un interessante catalogo delle esperienze più
significative.
Il vademecum per l’istruzione domiciliare
Se volessimo, ulteriormente, far leva sugli strumenti
giuridici a disposizione della scuola, un importante documento è il “Vademecum
sul Servizio di Istruzione Domiciliare” del 2003, stilato al termine del “1°
Seminario Nazionale sul servizio di istruzione domiciliare” voluto dal
Ministero dell’Istruzione e tenutosi a Viareggio.
Il “vademecum:
- delinea
i passaggi necessari alla attivazione del servizio educativo domiciliare;
- raccomanda
la scelta di metodologie didattiche capaci di coniugare buoni risultati
disciplinari con un’attenzione agli aspetti legati alla qualità della vita
dell’alunno, anche valorizzando la comunicazione attraverso diversi
linguaggi e la progettualità interdisciplinare;
- consiglia
l’impiego di modelli didattici che permettano all’alunno malato di agire
sul piano culturale, facendolo sentire coinvolto in prima persona nella
creazione di prodotti concreti;
- indica
l’opportunità di utilizzare metodologie didattiche in grado di superare la
situazione di solitudine e il dualismo alunno-insegnante, coinvolgendo la
classe di appartenenza del bambino malato, sia con incontri e visite
dirette, sia con l’ausilio di tecnologie per la comunicazione e per la
didattica a distanza.
Dal punto di vista valutativo si raccomanda l’impiego di
un portfolio delle competenze, anche se poi si raccomanda che questo venga
redatto ed aggiornato dagli insegnanti”.
Il vademecum ministeriale, inoltre, comprende pure novità
di tipo medico, nello specifico catalogando:
- le
malattie da tenere presente per l’avviamento della scuola a domicilio
- le
questioni psico-pedagogiche
- Gli
effetti collaterali alle cure
- ciò
che bisogna considerare e attuare per garantire l’integrità oltre alla
salute dell’insegnate, anche quella dell’alunno malato e dei compagni
dello stesso.
La nota n.388 del 17 marzo 2020
Con la nota n.388 del 17 marzo 2020, il Ministero
dell’Istruzione nel fornire le prime indicazioni operative per le attività di
didattica a distanza si sofferma e fornisce indicazione anche per la “Scuola in
ospedale”. Nello specifico ribadisce che “resta necessario garantire il diritto
all’istruzione anche agli alunni ricoverati presso le strutture ospedaliere o
in cura presso la propria abitazione. In considerazione della sospensione
dell’attività didattica in presenza su tutto il territorio nazionale, nonché
dei progetti di istruzione domiciliare e del servizio di scuola in ospedale, si
segnala che, per tali alunni, l’attivazione delle procedure per effettuare
didattica a distanza risulta necessaria soprattutto al fine di mitigare lo
stato di isolamento sociale connesso alla specifica situazione. Per lo
specifico della Scuola in ospedale il Dirigente scolastico si confronta con la
Direzione sanitaria per individuare i possibili interventi e le modalità
organizzative per garantire agli studenti ospedalizzati di fruire delle
attività didattiche a distanza. Per quanto riguarda la specificità delle
istituzioni scolastiche con sezioni carcerarie, il dirigente scolastico dovrà
confrontarsi con il Direttore del carcere e con la figura incardinata del
coordinamento didattico, per individuare con quali forme e modalità poter
continuare l’attività didattica, che rappresenta, in queste situazioni, a
maggior ragione un dovere istituzionale per la Repubblica”.
SiO OnLine
I docenti della Sezione Ospedaliera del Liceo Scientifico
“Galileo Galilei” di Catania, per proseguire nel dare l’importante supporto
didattico agli allievi ospedalizzati hanno formato un gruppo di WhatsApp, per
uno scambio di informazioni e di materiali di studio di svariata tipologia, ma
pure per brevi lezioni in videochiamata. L’idea è stata ricevuta dagli alunni e
dai loro genitori con grande entusiasmo.
Le proposte formative e le buone pratiche
fornite dal ministero dell’Istruzione
Il ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione
degli insegnanti una serie di proposte formative e di buone al link https://scuolainospedale.miur.gov.it/sio/news/ .
Tra gli ultimi importanti aggiornamenti:
Itinerari formativi
Lo studio dei casi più gravi e la condivisione delle
strategie di cura educativa più efficaci: i nostri webinar per la Didattica a
distanza, rivolti ai Dirigenti delle sezioni ospedaliere e ai docenti
ospedalieri e domiciliari
Io tifo Sveva
Un video realizzato dagli amici della famiglia di Sveva,
la bambina mancata il 30 settembre nel reparto di Oncoematologia dell’ospedale
Burlo di Trieste. La famiglia ha dato vita a #IoTifoSveva, per il sorriso dei
bimbi ospedalizzati
Accogliere bambini in classe dopo l’emergenza
coronavirus
Un corso per insegnanti di scuola primaria e secondaria
curato da esperti del Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della
formazione dell’Università di Perugia e disponibile gratuitamente per tutti gli
insegnanti.
La scuola e l’ospedale non vanno in quarantena:
teleconsulti e Dad in Campania.
Un progetto pilota del Centro regionale Diabetologia
pediatrica “G.Stoppoloni” dell’AOU della Campania e della sezione ospedaliera
del 17° C.D. Angiulli permetterà ai piccoli pazienti visite specialistiche ed
attività didattiche a distanza.
L’inclusione ai tempi del coronavirus? Un
Incanto!
700 bambini italiani cantano tutti insieme “Nessun Dorma”
di Puccini. Decine di scuole italiane hanno aderito al progetto di “Europa
InCanto” e il 5 aprile oltre 700 bambini hanno voluto testimoniare che la
scuola sta facendo la sua parte!
Gli studenti e la TV: La didattica a distanza
più innovativa e creativa nasce in Liguria
Come raggiungere tutti, proprio tutti, gli studenti
liguri con la didattica a distanza? Ecco il progetto TV!
Uno Sportello d’ascolto didattico durante
l’emergenza COVID – 19
In Puglia, l’esperienza delle docenti della Scuola in
Ospedale al servizio di tutti gli studenti e del territorio
La storia di Tommy nella Giornata nazionale
sull’autismo
I genitori di Tommy Nicoletti vogliono creare un atelier
artistico e artigianale per persone autistiche che la Onlus Insettopia sta
realizzando a Roma…aiutiamoli!
Un pensiero per non dimenticare Francesca
Diletta
I genitori di Francesca Diletta Gobbi, hanno perso la
bambina a causa di un tumore tremendo; a sostegno dei bambini affetti da
patologie oncologiche, hanno avviato il Progetto a sostegno dei genitori e dei
fratelli dei bambini malati.
Le caratteristiche del percorso educativo
ospedaliero a distanza
Una riflessione della ricercatrice Ludovica Broglia sui
processi di comprensione e rielaborazione degli eventi negativi, essenziali
agli alunni malati per l’attribuzione del significato e l’attivazione di
corrette strategie di coping
La grande scrittrice, Sara Ciafardoni, legge
“Il gabbiano Jonathan Livingston”
Sara Ciafardoni, autrice del best seller “Con tutto
l’amore che so”, è anche un’incontentabile lettrice. Ci propone la rilettura
critica di un altro best seller, “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard
Bach.
L’autrice di 14 anni di “Con tutto l’amore
che so” diventa docente universitaria a Torino
Sara Ciafardoni, 14 anni, è stata chiamata all’Università
di Torino per una lezione sulla scuola in ospedale e la disabilità. Ecco le
pagine del suo successo e due brevi lettere di Sara
Il cinema in ospedale
Il progetto “Cinema in ospedale” nasce con l’intento di
dare la possibilità ai ragazzi di esprimere emozioni attraverso un film,
intraprendere diverse tematiche, riflettere su se stessi vivendo ed affrontando
con maggiore positività e determinazione
La Pedagogia dei genitori di Riziero Zucchi e
Augusta Moletto
La Pedagogia dei genitori è la metodologia ideata da
Riziero Zucchi e Augusta Moletto, docenti dell’Università di Torino, per
l’efficace valorizzazione, in ambito didattico, delle competenze dei genitori.
E’ adottata da centinaia di scuole.
L’amore dei docenti del
Gaslini per i piccoli pazienti ricoverati davanti al mare
I docenti della scuola ospedaliera del Gaslini desiderano
raggiungere tutti i piccoli pazienti e lavorare con loro a pieno ritmo. Ecco i
volantini che hanno prodotto e diffuso i vari ordini di scuola presenti nel
grande ospedale ligure.
Donatella
De Rosa racconta e condivide le sue storie del buon pomeriggio agli
studenti
Le storie del buon pomeriggio della docente Donetella De
Rosa su youtube: vogliono divertire e far sognare i suoi studenti, vicini e
lontani.
Il Coronavirus e il Principe senza paura
Roberta Gasperini, docente ospedaliera di Trieste e fra
le migliori della penisola, condivide con noi una bella visione, per continuare
a crescere e apprendere serenamente.
Antonio Conte, grande calciatore e allenatore
e la moglie Elisabetta, regalano 12 pc alla sezione ospedaliera scolastica del
“Regina Margherita” di Torino
La generosità di un grande campione, Antonio Conte, a
servizio dei bambini e ragazzi ricoverati al “Regina Margherita” per facilitare
la didattica a distanza in un periodo così drammatico di isolamento dovuto
all’emergenza sanitaria
Etna: un vulcano, una civiltà. Ecco una
lezione molto utile!
Progetto educativo interdisciplinare, svolto in assetto
di pluriclasse, (classi 1-5 scuola primaria), da alunni ricoverati presso il
reparto di oncoematologia del Policlinico Universitario di Catania.
La voce ai giovani protagonisti della Scuola
in ospedale di Padova: la scuola è la migliore alleata del percorso di guarigione
Testimonianze di alcuni studenti della SiO secondaria di
secondo grado di Padova
Lettera di una docente ospedaliera
A seguito del nostro webinar, del 25 marzo, sulla Dad più
efficace per i bambini e i ragazzi ospedalizzati e ricoverati a domicilio, una
delle lettere più belle. Di quelle che è impossibile chiudere e abbandonare in
un cassetto…
Il maestro Dino Mascia propone altre
videoletture per augurare la buonanotte ai bambini degli ospedali, di Dino
Mascia
Dino Mascia, docente e attore, da alcune settimane legge
per i bambini degli ospedali italiani e in molti si stanno appassionando. Ecco,
allora, “Ti voglio bene anche se” di Debi Gliori e “Shh…sto leggendo!” di John
Kally e Elina Ellis
Ciaocomestai? E’ l’iniziativa del Gaslini per
i bambini ricoverati che affrontano a colori il periodo drammatico che stiamo
vivendo
Il Gaslini invita bimbi e adolescenti a inviare messaggi,
disegni, video, audio alla mail che, non a caso, si chiama
così: ciaocamestai@gaslini.it. Per capire come i più piccoli riescono
ad affrontare questa criticità
A seguito di numerose richieste pervenute,
ecco le altre videoletture della Buonanotte per i bambini degli ospedali, di
Dino Mascia
Dino Mascia, docente e attore, legge per i bambini degli
ospedali. Proseguono in questi giorni le sue videoletture con “Siete tutti i
miei preferiti” di Sam McBratney e “Fortunatamente” Remy Charlip. Per avviarci
a splendidi sogni!
Il desiderio di una Stella. Un pizzico di
magia nell’imprevedibile quotidianità della scuola in ospedale
Questa è la storia di Stella, una bambina speciale, che
combatte la sua battaglia in rianimazione e sogna di poter andare al cinema per
vedere il film Frozen2, ma non poteva…
E allora la sua maestra Roberta ha fatto una magia.
E tantissime altre esperienze di buona scuola utili per
rispondere, nell’era del Coronavirus, ai bisogni dei docenti e degli alunni
ospedalizzati.
Invia la tua risorsa o un tuo intervento su
argomento didattica a: redazione@orizzontescuola.it
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